Ci sono tante bracerie, in molte selezionano carni fantastiche e questa è tra quelle, ma questa è una delle poche in cui la cottura è di altro pianeta. Negli ultimi anni sempre meglio, bravo Luca ❤️🔥 #puokemed #napoli
L’anno scorso io e i miei amici più stretti abbiamo fortemente voluto e poi organizzato la Finta Vigilia, una serata uguale alla vigilia di Natale, mangiando le stesse cose, scambiando regali, brindando, dicendo poesie, un modo per festeggiarlo insieme prima di dedicarci alle nostre famiglie. Quest’anno lo abbiamo rifatto, ed è troppo bello poter dire: “Finta Vigilia: seconda edizione” 🎄❤️🔥 #fateloanchevoi #èbell #natale #puokemed
Quando metto quel grembiule vuol dire che tengo di nuovo lo sfizio di cucinarmi na cosa bella. Lasagnetta bianca con broccoli baresi, patate lesse, besciamella, fiordilatte e parmiggiano. Direi fantastica ❤️🔥🫂 #puokemed #napoli
Caserta. La Bolla, ristorante e pizzeria, quest’ultima nelle mani - anticiperei d’oro - di Simone De Gregorio. Conosco Simone da quando era giovanissimo e si affacciava a questo mondo, ho visto la sua pizza evolversi da lontano, ma non avevo ancora avuto il piacere di provare la sua pizza. Lo provo per la prima volta in una fase già super matura per la sua età, impasto leggerissimo, ottima cottura che allontana sin da subito i fantasmi dei canotti crudi, divertimento sui topping al di la del più o meno gustoso. Le mie preferite: quella con stracotto di ragù, la sua capricciosa e quella dolce assoluto di mela. Bravo Simone 💥 #puokemed
Oggi ho avuto il piacere di avere i miei genitori a pranzo da Puok. Sono venuti a provare Braciola Supernova. È stato come viaggiare un attimo insieme nel tempo, in quel palazzo, giù da Nonna Vincenza. Mia mamma, la conoscete, è il solito spasso, ma tra le righe zitto zitto penso si sia emozionato mio padre. Oggi “ha mangiato” sua mamma, ne sono convinto ❤️🔥 #puokemed #puok #myjob @Puok
Loro sono Vincenzo e Antonio, e sono i cofondatori di Annuccia, la mia torta caprese preferita, che ho appena inserito nel mio locale. È una bella storia questa, e tutto parte da un giorno in cui trovo un messaggio su Instagram da questa pagina sconosciuta, mi dicono che mi hanno lasciato la loro torta al locale. Ecco, spesso i doni che mi lasciano al locale li lascio ai ragazzi del locale, soprattutto se non riesco a passare presto presto. Quella volta non andò così, fu Teresa, mia moglie, golosissima di caprese, a dire: “la caprese lasciatela a me, per piacereeeee”. È stata la prima sliding door. La porto a casa, buonissima, e preso dagli impegni e dal mio disordine mentale dimentico anche di scrivere ai ragazzi. Mi ricordo dopo qualche settimana: “buonissima la torta, bravi. se ne può avere un’altra?”. Loro rispondo entusiasti di si e chiedono magari se potevano fare due chiacchiere con me. Arriva il giorno che tornano, direttamente a casa mia, e mo non mi ricordo più se mi avevano preavvisato o meno, ma io stavo dormendo come una pera fraceta, ero stanchissimo quel pomeriggio. Li apre Teresa, viene in stanza, io non capisco niente e tutto stordito dico: “digli che non ci sono” e torno a russare. Se ne vanno, Teresa viene di nuovo in camera e cerca di spiegarmi e farmi pure na mappina: “ua erano cosi carini”. Continuavo a non capire nulla fin quando realizzo e mi sento in colpa. Li richiamo, chiedo dove sono, gli dico che sono appena tornato. Immagino le loro facce. Li accolgo in casa inventandomi una palla, che tipo ero tornato dal cancello posteriore del parco. In un mix di timidezza sembrano crederci. Ci sediamo in cucina, mangiamo un pezzo di torta ancora buonissima e iniziano a raccontarmi la loro storia (tra le varie cose Vincenzo in un lavoro precedente aveva lavorato al mio foodtruck, aveva le foto mentre lo costruivano, assurdo). Mi innamoro subito, hanno l’urgenza emotiva e il sorriso dei giusti. Mi fanno mille domande, entrano subito nelle simpatie di Andrea. Mi viene subito da raccontare il loro progetto nelle mie stories, e il resto è storia. Iniziano subito a interessarsi a loro giornali e colleghi, e si inizia a sentire questa parola bellissima un po’ ovunque nel settore: Annuccia. Da li in poi l’appuntamento a casa si è ripetuto, la loro caprese al limone è la torta preferita di Andrea che ha regalato a Vincenzo una sua macchinina rossa come portafortuna e in uno di questi giorni gli dissi: “se fate le monoporzioni ci faccio il pensiero quellollà ja” senza manco nominarlo Puok, ci eravamo capiti. Lo hanno fatto, sono stato il primo a provarle, mio figlio Andrea le ha amate subito perché mangiava una torta intera con le mani. E da li è partita una lunga progettazione serissima come piace a noi e oggi finalmente siamo qua. La prima scatolina di prova la tengono loro conservata, dentro c’è una mia dedica e tra le varie cose belle c’è scritto: “piens se nun me scetav”. È stata la mano di Teresa ❤️🔥