Mio padre si sposa. E oggi vi racconto la mia storia. Non è stato facile parlare di questa cosa, soprattutto all’inizio. Per anni è rimasta lì, come un nodo in gola. Ma oggi, dopo tanto tempo, dopo tante lacrime, dopo tanta confusione, riesco a farlo. Non perché tutto sia diventato semplice all’improvviso, ma perché col tempo ho imparato a guardare questa parte della mia vita con occhi diversi. Non è stato un percorso lineare, anzi. Ci sono stati momenti in cui non riuscivo nemmeno a pronunciare certe parole. Ma oggi sento di aver raggiunto una maturità tale da poter raccontare questa storia anche con un sorriso. Perché sì, ho scelto di vedere il bello. Anche dove all’inizio sembrava non esserci. E lo so che là fuori ci sono tante persone che magari stanno vivendo o hanno vissuto qualcosa di simile. Magari con dinamiche diverse, magari con ferite ancora aperte. Ma so anche che non sono la prima, né l’ultima. Spero che queste mie parole abbiano fatto bene a qualcuno. Anche solo per sentirsi un po’ meno solo. Io ci sono. Sempre. Con amore, Giusy🤍
Ieri abbiamo accompagnato Federico all’esame. Dopo due prove superate, alla terza è arrivata la bocciatura. E quindi, niente, esame saltato. Ma a volte è proprio in questi momenti che capisci che non sei solo. Che anche se non è andata, avere qualcuno accanto fa la differenza. Capita. Anche a chi si impegna, a chi ci prova con tutto se stesso. Una bocciatura non è un fallimento, è solo una tappa in più. Non definisce il tuo valore, né cancella tutto il lavoro fatto. In questa sessione estiva difficile, piena di caldo, ansia e stanchezza, ci teniamo a ricordarlo: non siete sbagliati, né meno validi se qualcosa va storto. Siete umani. E siete forti. E se oggi è andata così… domani si riparte. Insieme. 🤍