CONTROLLO DI CHAT DA PARTE DELLA POLIZIA
La polizia non può controllare il tuo telefono senza mandato o motivi urgenti (Art. 13 Cost., Art. 352 c.p.p.). Conosci i tuoi diritti!”
Secondo l’articolo 13 della Costituzione italiana, la libertà personale è inviolabile e non è ammessa alcuna forma di perquisizione personale se non per atto motivato dall’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.
In generale, la polizia può procedere a perquisizioni e sequestri senza un mandato solo in situazioni di necessità e urgenza, come nei casi di flagranza di reato o quando vi è il fondato motivo di ritenere che il ritardo possa compromettere le indagini. Tuttavia, anche in questi casi, la perquisizione deve essere convalidata dall’autorità giudiziaria entro 48 ore.
Inoltre, secondo la giurisprudenza, i dati conservati su un telefono cellulare hanno natura di corrispondenza e sono protetti dalla Costituzione.
Pertanto, in assenza di un mandato o di una situazione di necessità e urgenza prevista dalla legge, la polizia non può chiederti il telefono
#legge #costituzione #cellulare #smartphone #polizia #reato
Lo scandalo della fiducia: il decreto sicurezza sotto accusa. Un clima teso avvolge il Parlamento italiano mentre il controverso Decreto Sicurezza si avvia verso il voto finale alla Camera, blindato dalla questione di fiducia posta dal Governo. Una mossa che, secondo critici e opposizioni, trasforma il Parlamento in un "passacarte" dell'Esecutivo e solleva forti dubbi sulla reale dialettica democratica. Questo provvedimento, già al centro di aspre polemiche per le sue implicazioni su diritti e libertà, è ora sotto i riflettori non solo per i contenuti, ma anche per la modalità con cui viene imposto.
#decretosicurezza #legge #governo #meloni #salvini
Il governo ha partorito un disegno di legge sulla caccia che fa impallidire qualunque concetto di tutela ambientale. O di decenza.
Non si parla più di caccia a 7 specie protette. Ora diventano 47.
Si potrà sparare di notte, sulle spiagge, nelle aree demaniali, nei parchi, nelle proprietà private, ovunque.
E se ti azzardi a protestare? Fino a 900 euro di multa.
Già, perché in questa nuova distopia italiana il problema non è chi uccide, ma chi si indigna.
Nel 2022 l’articolo 9 della Costituzione è stato modificato per tutelare gli animali.
Ma ora il governo fa retromarcia e sventola il fucile in nome del consenso.
Lobby 1, Costituzione 0.
Hai presente Hunger Games?
Qui si gioca a chi ammazza di più. Ma senza telecamere.
Nel silenzio. Nell’indifferenza.
Con la benedizione dello Stato.
Si legalizza il bracconaggio. Si amplia la stagione venatoria. Si consente di uccidere gli animali anche nel periodo della nidificazione. Il che significa non uccidere solo un animale ma almeno tre, perché le uova senza la madre muoiono. E poi si zittisce chi alza la voce.
E intanto i politici si riempiono la bocca di parole come “biodiversità” e “benessere animale”, mentre firmano leggi che sanno di piombo e ipocrisia.
Noi abbiamo abolito la pena di morte per gli esseri umani. Ma per gli animali? Via libera alle armi.
Chi difende questo scempio dice che è “tradizione”, “gestione del territorio”, “controllo delle specie”.
Ma la verità è una sola: si uccidono animali per sport.
E allora basta giri di parole:
Deve essere ancora lecito ammazzare animali per divertimento?
Sì o No.
Punto.
Chi tace, spara due volte.
E questa volta il bersaglio non è solo un animale:
è la nostra coscienza. #caccia #legge #animali
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MANTENIMENTO AI FIGLI SEMPRE DOVUTO
Le rassicurazioni della madre che non vuole figli o che non è incinta non esonerano l’uomo dai doveri nei confronti del figlio nato da una gravidanza non voluta.
Né si può parlare di truffa se lei non gli dice che ha smesso di prendere la pillola: la scelta di una gravidanza è personale e non sindacabile
#legge #padre #figlio #maternità #famiglia #mantenimento
DUE TRIBUNALI HANNO RINVIATO ALLA CORTE COSTITUZIONALE IL NUOVO ARTICOLO 187.
Il Tribunale di Siena ha messo in fila diversi articoli della Costituzione che ritiene violati:
1-principio di offensività (legato all'art. 25, comma 2): come detto, non si può punire un fatto che non lede né mette in pericolo nulla;
2-principio di ragionevolezza e uguaglianza (Art. 3): la legge tratta allo stesso modo situazioni completamente diverse (chi guida davvero "fatto" e pericoloso, e chi guida lucido ma con tracce pregresse), il che è irragionevole;
3-finalità rieducativa della pena (Art. 27, comma 3): se punisci qualcuno per un fatto non offensivo, che senso ha cercare di "rieducarlo"? La pena perde la sua funzione costituzionale;
libertà personale (Art. 13) e principio di legalità/determinatezza (Art. 25, comma 2): la legge penale deve essere precisa e punire solo fatti chiaramente definiti e dannosi, non basarsi su presunzioni quasi automatiche legate solo alla presenza di tracce chimiche.
Tra qualche mese sapremo come andrà a finire, ma non è difficile prevedere
#legge #costituzione #art187 #codicedellastrada #maria #salvini #multa #reato
Rinviato alla corte costituzionale il nuovo codice della strada: ecco cosa succede con la riforma ed ecco cosa potrebbe succedere se la corte giudicasse illegittimo il nuovo articolo 187 ##legge##reato##polizia##codicedellastrada##multa
Addio spid gratis Lo SPID sta per diventare a pagamento. E questo perché lo Stato ha sospeso i fondi pubblici per erogare il servizio, che resterà a carico delle aziende private e finirà per pesare sulle nostre tasche. Quaranta milioni di euro promessi nel decreto 2023 sono ancora bloccati: niente soldo, niente SPID gratis. Infocert annuncia 5,98 euro l’anno dal 28 luglio, dopo dieci anni di gratuità, e Aruba ha già fatto pagare dal secondo anno. Le aziende che hanno investito fino a 30 milioni per mantenere acceso il sistema non ce la fanno più: costi senza ricavi, squilibrio insostenibile. Il tempo stringe: a luglio scade la convenzione Stato–fornitori SPID. Se non si rinnova con nuovi fondi, addio accesso gratuito ai servizi digitali della PA. Prepara la carta di credito: la digitalizzazione italiana rischia di trasformarsi in un abbonamento a pagamento. L’ennesimo. È l’ora di rivedere le priorità e chiedere alle istituzioni di mantenere le promesse. L’accesso ai servizi della pubblica amministrazione è un diritto costituzionale, che non può essere messo a pagamento. #legge #spid #pa
REFERENDUM 2025: cosa conviene votare? Il quesito sulla residenza degli immigrati e le verità scomode sulla poliIa che la politica non vuole rivelare #referendum #referendum2025 #immigrati #legge #immigrazione #cittadinanza #cittadinanzaitaliana
Prostituirsi ora non solo è illegale ma anche un codice ateco per la dichiarazione dei redditi delle escort. Ecco le novità e le conseguenze, ma soprattutto la gaffe del legislatore. #escor #legge #fisco #ateco
Esiste un limito per fare un bonifico a un figlio e una figlia? Quali sono le condizioni, le regole e le cautele da adottare per evitare contestazioni o controlli da parte del fisco? Come fare in modo che non ci siano litigi tra fratelli? #bonifico #soldi #genitori #fratelli #sorelle #famiglia #legge #fisco #contocorrente
PER EVITARE LE REVISIONI CHIESTE DA MATTARELLA, IL GOVERNO RISCRIVE IL DECRETO SICUREZZA E DOMANI LO APPROVA CON URGENZA
La democrazia e il confronto parlamentare distrutto con un DDL che puzza di fregatura
#governo #ddlsicurezza #sicurezza #legge #polizia #stato
ITALIA: UNA FUGA SENZA FINE!
Tra il 2022 e il 2024 quasi 500mila persone hanno lasciato l’Italia. Solo nel 2024 sono stati 191mila, +20% rispetto al 2023. La crescita riguarda soprattutto cittadini italiani: 156mila espatriati, +36,5%. Le mete principali? Germania (12,8%), Spagna (12,1%) e Regno Unito (11,9%).
I territori più colpiti sono al Nord e nelle zone di confine: Bolzano guida con 18,4 espatri ogni 1.000 residenti, seguita da Imperia, Treviso, Como, Sondrio e Mantova. Milano ha perso 33.814 residenti, Bologna 9.461. Al Sud si emigra meno, ma le province restano impoverite, come Taranto, che ha il tasso più basso di espatri ma un calo demografico dell’1,8%.
La vera emergenza è l’esodo giovanile: tra il 2013 e il 2022, l’Italia ha perso oltre 87mila giovani laureati. Un paradosso: lo Stato ti lascia andare, ti ignora finché non emergi altrove, poi ti richiama con incentivi e agevolazioni. L’Italia è pronta… solo a correre in soccorso dei vincitori.
#italia #legge #emigrazione #tasse #fisco #Stato
Come sempre le cose più controverse avvengono nel silenzio. Ciò che è successo è davvero molto grave e ne hanno parlato solo pochi giornali. Come sapete il Governo ha approvato il decreto del pronto sullo stretto. Ma nel decreto infrastrutture era stata inserita una norma per evitare i “fastidiosi” controlli giudiziari sugli appalti. La norma, rivendicata da Salvini prevedeva una deroga al codice antimafia e che i controlli sui lucrosi lavori sullo stretto sarebbero stati accentrati sul Ministero degli Interni… eh eh eh… quindi niente controlli antimafia… … matteuccio… matteuccio sempre tu ci sei dietro a queste grandi idee di riforma… Peraltro questo piccolo insignificante dettaglio non era presente nel testo inviato prima al Quirinale, ma è apparso solo in sede di Consiglio dei ministri. Questo vuol dire che quelle regole non erano presenti in quelle abituali interlocuzioni che precedono il via libera di un decreto.
Per fortuna che c’è stato un estremo baluardo.. Mattarella si è accorto di ciò e si è categoricamente rifiutato di firmare la norma, imponendone l’espulsione. Il Presidente della Repubblica ha reso noto a tutti ciò che il Governo voleva fare e che non aveva comunicato quasi a nessuno. La parola chiave era “deroga”: la procedura speciale, che veniva proposta, autorizzava a derogare ad alcune norme previste dal Codice antimafia, deroghe però non consentite dalle leggi ordinarie per le opere strategiche di interesse nazionale. Insomma, il risultato paradossale è che si finirebbe per indebolire i controlli ordinari antimafia su un’opera come quella del Ponte.
Nel frattempo il buon Matteuccio ha calato la carta del rilancio. E con una nota del ministero ha fatto sapere che sul punto non è ancora detta l’ultima parola. Fonti della Lega hanno fatto sapere di non avere alcuna intenzione di arretrare: la norma “incriminata” sarà ripresentata in Parlamento sotto forma di emendamento. Io vi terrò aggiornati su questa norma che, come molte altre uscite dalla stessa testa, mi appare assolutamente discutibile. #legge #ponte #pontesullostretto #messina #antimafia #governo #mattarella #salvini
Cambia il reato di disturbo alla quiete pubblica. Ecco perché ora è difficile punire penalmente chi fa rumore la notte #legge #rumore #polizia #disturboallaquietepubblica #disturbo #musica
ANCHE I TUTOR ILLEGITTIMI
La Cassazione ha stabilito che Autostrade per l'Italia non è proprietaria del software del sistema Tutor, sviluppato dall'imprenditore Alessandro Patanè attraverso due sue società. La sentenza definitiva (12850/2025) chiude un lungo contenzioso in cui Patanè reclamava il pagamento per lo sfruttamento dei diritti sul sistema SICVe (Tutor). Nonostante Autostrade avesse sostenuto di possedere i diritti in base a contratti e accordi transattivi, i giudici hanno ritenuto insufficienti tali prove, sottolineando che la titolarità richiederebbe registrazioni formali (come presso la Siae). La Corte ha inoltre respinto le accuse di diffamazione mosse da Autostrade contro Patanè per articoli critici pubblicati durante la disputa, riconoscendoli come legittima critica. La sentenza conferma quindi che Autostrade ha utilizzato il sistema senza esserne proprietaria.
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Grazie Papa Francesco per il tuo coraggio e per la tua sincerità. Per le tue battaglie e le tue gentilezze. Per il tuo rispetto e per la tua perseveranza. Per la tua essenzialità e per le tue ultime parole #papa #papafrancesco
Che senso ha dare a una persona due ergastoli oppure un aggravante per la particolare crudeltà del comportamento sia già ottenuto l’ergastolo? Il caso Turetta ci spiega come funziona il diritto penale in Italia. #legge #Turetta #carcere #reato #ergastolo #dirittopenale
Prima ti convincono a passare all’elettrico… poi ti fanno pagare di più per usarlo.
Sembra uno scherzo, ma è realtà. In Italia, oggi, fare il pieno di benzina costa meno che ricaricare un’auto elettrica.
Hai capito bene.
Con le nuove accise in vigore dal 15 maggio, la benzina è stata scontata di 1,5 centesimi al litro, mentre il gasolio è salito.
Ma la vera sorpresa è un’altra: una ricarica elettrica, usando le colonnine veloci, può arrivare a costare più di 13 euro per 100 km,
mentre con la benzina ne bastano 10.
Facciamo due conti:
- con un’auto a benzina da cinquanta litri, oggi spendi circa ottantacinque 85 euro per un pieno e dieci euro per cento km;
- con un’auto elettrica da 50 kWh, ricaricata a una colonnina veloce spendi quarantacinque euro per un pieno e 13,5 euro per cento km.
#elettrico #auto #accise #legge #mobilità #green